Alpini di Crognaleto

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Dante CHICHIARELLI

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Dante CHICHIARELLI

  Ritratto di un Alpino vero

    Nato a Rosciolo nel 1914, piccola frazione del Comune di Magliano dei Marsi, ai piedi della “Montagna”, così i residenti chiamano il monte Velino, ha consacrato la sua vita ai valori della montagna: semplicità, sacrificio, altruismo, solidarietà.

   Dopo aver prestato servizio militare nella Julia, battaglione L’Aquila, nel 1940 viene richiamato alle armi e inviato sul fronte Greco alla vigilia delle sue nozze con l’amata Giselda che sposerà per procura. Ritornato in Patria dopo essere miracolosamente sopravvissuto alla resistenza sul ponte di Perati, contro l’offensiva greca, consuma il matrimonio con la sua Sposa che gli regala subito due figli e il mancato richiamo per il fronte russo. Molti suoi compagni della Julia troveranno la morte nella ghiacciata steppa russa.

   Scampati i pericoli della guerra, la vita non è affatto tenera con lui. Le nefaste vicende familiari generano un attaccamento morboso alla sua Montagna che scalerà 56 volte, il più delle volte con un fardello di 120 chili, tale era il suo peso nell’età matura.

   La sua Julia torna prepotente nei suoi pensieri e nel suo cuore. Non c’è adunata nazionale, regionale, di gruppo; non c’è commemorazione in cui non sia presente l’alpino Dante Chichiarelli, in compagnia, a volte, dell’Avvocato Prisco, suo grande amico che venerava come un grande della Terra.

  Il 10 luglio del 1966, per sua iniziativa viene posta la “Madonnina degli Alpini” sul monte Velino, iniziativa ricordata ancora oggi con una escursione e successivo meritato riposo nella casa di Dante, con canti e ricordi annaffiati da abbondanti libagioni.

  Il monumento ai Caduti di Rosciolo è per lui un chiodo fisso e, grazie a Dante, verrà realizzato e accuratamente accudito.

 

  Nel frattempo corre dovunque c’è bisogno di aiuto.

 
  --Muore il “frate rosso” sul Velino, Dante sale e discende quella montagna per cinque volte alla ricerca del corpo.

  --Precipita un aereo sulla Montagna, Dante è il primo ad arrivare sul posto.

  --Dante risponde alla chiamata di 70 richieste di donazioni di sangue e per tale motivo viene insignito della medaglia d’oro e di Cavaliere al merito della Repubblica.

  Nel febbraio del 1994 lascia per sempre la sua Rosciolo accompagnato da un picchetto d’onore di alpini in armi del battaglione L’Aquila e dal suo comandante.

  La sua generosità, il suo amore per gli Alpini e per la Montagna hanno fatto di Dante un piccolo Grande Alpino. 
 

 
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