Alpini di Crognaleto

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La Madonna della Tibia

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   Chiesa della  Madonna della Tibia (Crognaleto di Crognaleto)

     La piccola chiesa sorge su uno sperone roccioso, (1187 m), a nord-est dell'abitato di Crognaleto. La leggenda narra che la chiesa fu fatta costruire nel 1617 e dedicata alla Madonna della Tibia, per grazia ricevuta, da Bernardo Paolini, facoltoso commerciante di bestiame di Amatrice che, caduto da cavallo e fratturatosi una tibia, implorò l'aiuto della Madonna per il suo ritorno a casa.
     La devozione per la Madonna della Tibia rientra nel culto popolare mariano detto delle "Sette Madonne Sorelle". Si tratta di un'antica credenza popolare, di carattere extraliturgico, diffusa nelle zone rurali. Secondo tale credenza, le chiese dedicate alla Madonna erano raggruppate in umero di sette e disposte in modo tale che da ognuna di esse si potesse scorgere le altre.
     La facciata è di pietra con coronamento piano, ed è sormontata da un piccolo campanile a vela per due campane. All'interno è presente un altare barocco di legno con colonne tortili del tardo seicento.
     In origine era affiancata da una casa per pellegrini, ora in rovina.

 

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  Inginocchiati e venera la Madonna, o viaggiatore, affinchè guidi i tuoi passi lontano dai pericoli  
Dal 2 luglio 2019 con decreto Prot. n. 59/2019/D del Vescovo della diocesi di Teramo Atri, Monsignor Lorenzo Leuzzi, la Chiesa di Santa Maria della Tibia viene eretta Santuario


Tra viottoli e sentieri rupestri // incassati alle falde // di un crinale boscoso// dirimpetto al Malbove // contrafforte degli Appennini // si erge //su un ermo poggio pietroso // sopra dirupi e fossi // color verde cupo // una chiesetta // tinta di ruggine // con due campanelle // che suonano argentine // nel mattino assolato di agosto.
Fin sul sagrato di masso vivo // tra ciuffi di ginestre // fanno ressa i fedeli // accorsi dai Monti della Laga // sulle orme degli antichi padri // per la festa della Madonnina della Tibia.
Gridano i ragazzi // al crepitio delle girandole // e rimbombano di valle in valle // gli spari dei mortaretti.
Nella cappella / tra luminarie di ceri // e profumi di incensi //si ritrae in un cantuccio // l'immagine azzurra // della Madonnina // allietata dai canti della gente // assiepata intorno all'altare.
Quando più tardi // chiusa la devota celebrazione // sciamano i pellegrini // verso i villaggi lontani // portando nel cuore // un sentimento profondo // di fede e di amore // per la Vergine Celeste, // le campanelle restano mute // il portone socchiuso // e cala il silenzio // nella remota chiesetta // fino alla nuova festa agostana. 
                                                                                                    Don Mario Quaranta 
                                                                                      Cappellano del Gruppo Alpini di Crognaleto

 


 

 
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